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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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domenica 11 gennaio 2009

Partito Socialista newsletter del 10 gennaio 2009



NEWSLETTER DEL 10 gennaio 2009


RICCARDO NENCINI: APPELLO ALLA SINISTRA
"Mi rivolgo a quanti - circoli, associazioni, fondazioni, partiti della sinistra non antagonista e non comunista -, condividono il Manifesto del Partito del Socialismo Europeo approvato a Madrid il 1 dicembre scorso perché si metta fine a divisioni nocive per la presenza in Italia di una sinistra riformista fondata sui valori del merito, della inclusione, del rigore, della libertà". Inizia così la lettera- appello del segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, in vista delle elezioni europee del giugno 2009.
"Mi rivolgo - prosegue l'appello - a quanti ritengono colpevole non agire per definire un progetto della sinistra del futuro i cui eletti al Parlamento Europeo siedano accanto ai rappresentanti laburisti, socialisti e socialdemocratici. Mi rivolgo a quanti pensano che sia necessario rinunciare a parte della propria sovranità per concorrere alla costruzione di liste elettorali condivise nei cinque collegi elettorali italiani. Candidati che condividano un programma minimo per il governo dell'Europa in questo tempo di crisi e che, grazie alla loro scelta, riescano a favorire nuovi processi di aggregazione anche solo finalizzati a quella importante scadenza politica. Mi rivolgo a quanti ritengono possibile unire le forze sotto il simbolo del Socialismo Europeo per presentare un'unica lista alle elezioni europee del giugno 2009. Non singole bandiere, dunque, ma l'accettazione del Manifesto del PSE quale segno di laicità, innovazione, investimento sulle giovani generazioni, valorizzazione dell'ambiente, parità di genere, ruolo dell'Europa per costruire la pace nel mondo. I socialisti sono pronti a lavorare in questa direzione fino dai prossimi giorni.
Per aiutare questo orientamento a compiersi, i socialisti - conclude l'appello di Nencini - avanzeranno richiesta al leader del PSE Rasmussen perché venga consentito l'uso del simbolo del Partito del Socialismo Europeo nelle circoscrizioni italiane nelle elezioni europee del prossimo giugno".

Locatelli: Vassalli i repubblichini li ha subiti sulla propria pelle. Barani no".
SALO'. NENCINI A MICHELE SERRA: SOCIALISTA VUOL DIRE VASSALLI
«Socialista, in questo Paese, vuol dire solo Vassalli, che ha speso parole durissime contro la proposta di legge che equipara i soldati di Salò agli altri combattenti italiani e che da mesi noi socialisti chiediamo che venga nominato senatore a vita».
Così scrive Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, a Michele Serra, che sulla rubrica 'L'Amaca' pubblicata oggi su Repubblica aveva parlato della pdl che istituisce l'Ordine della Patria, in cui tutti i combattenti della Seconda guerra mondiale, 'repubblichini' compresi, potranno ricevere onorificenze ma anche contributi. Visto che la legge incriminata ha come primo firmatario un ex socialista, Lucio Barani, oggi deputato del centrodestra, secondo Serra "socialista, in questo Paese, vuol dire Vassalli ma vuol dire anche Barani: e dunque, in via definitiva, non vuol dire più nulla".
«I socialisti - ribatte Nencini a Serra - non hanno mai fatto confusione sui questi temi, e da quando sono Segretario nazionale del Partito Socialista, e prima ancora in qualità di presidente del Consiglio regionale della Toscana, ho contribuito in prima persona a far sì che venissero alla luce gli scheletri chiusi a chiave da decenni dentro l'"armadio della vergogna", che contiene notizie risalenti ad alcune tra le più efferate stragi nazi-fasciste».
Quanto «a coloro che hanno scelto di convivere politicamente anche con gli eredi della tradizione repubblichina», Nencini li invita a «non abusare, soprattutto in contesti così delicati e dolorosi, del termine socialista. Non possono assolutamente fregiarsene».
Anche Pia Locatelli, Presidente del CN del partito, in una lettera al direttore di Repubblica è intervenuta sulla questione: "Il tema della dignità della memoria dei combattenti di Salò, è scabroso a andrebbe affrontato con tutta la serietà e la prudenza che merita- scrive la Presidente dell'IS donne - Violante, da presidente della Camera, venne contestato con inusitata durezza quando appena accennò una riflessione su quella tragica esperienza. Perfino Sandro Pertini venne attaccato da Giorgio Bocca per non aver rifiutato, durante una cerimonia, il saluto col pugnale degli ex fascisti. Serra- prosegue Locatelli- di solito ottimo corsivista a cui piace intingere la penna nel veleno, si accosta al tema solo per fare una polemica sciocca e gratuita contro i socialisti, commettendo pure un grossolano errore. Pretende difatti di dimostrare che il 'socialismo' non vuol dire più niente, perché il socialista Vassalli e il socialista Barani su Salò si smentirebbero a vicenda. È evidente per chiunque, ma non evidentemente agli antisocialisti viscerali, che Vassalli e Barani non possono avere lo stesso peso se non altro perché - conclude l'europarlamentare del PS -Vassalli i repubblichini li ha subiti sulla propria pelle e Barani no.


Ricorre il V anniversario della scomparsa del grande filosofo
NENCINI: NORBERTO BOBBIO, MAESTRO DI SOCIALISMO
«Coscienza critica di tutta la sinistra, maestro di socialismo, protagonista del risveglio culturale dell'area socialista negli anni '70». Riccardo Nencini ricorda con sentimento e passione di dirigente politico Norberto Bobbio, nel quinto anniversario della morte. «Il pensiero politico di Bobbio rappresenta per il Partito socialista - sottolinea Nencini - un punto di riferimento costante. Guardando intorno alle macerie della sinistra oggi in Italia - aggiunge Nencini - vengono in mente alcune sue parole profetiche: 'Un partito socialista ha bisogno per sopravvivere e per guardare con fiducia il proprio avvenire, di grandi ideali. Ma non ha bisogno di inventare nulla. Ha bisogno solo di restare fedele alla propria storia'. Nel ricordare il grande maestro di socialismo - conclude Nencini - è a lui che guardiamo come bussola per la nostra azione politica e i nostri programmi».

ISRAELE. BISCARDINI I SOCIALISTI VICINI ALLA COMUNITA' EBRAICA ITALIANA
"La risoluzione dell'ONU a favore della tregua nella striscia di Gaza, assolutamente condivisibile, non legittima nessun atteggiamento antisemita o antisionista. E' nostro dovere denunciare la gravità dell'estendersi nel mondo arabo dell'odio contro Israele." Lo ha dichiarato Roberto Biscardini della Segreteria Nazionale del Partito Socialista, che ha aggiunto: "L'invito di Gheddafi rivolto agli arabi perché scendano in campo a combattere in Palestina e i razzi katiusha lanciati dal Libano sul nord di Israele sono il segno di una degenerazione che non considera Hamas come il vero pericolo comune di Israele e della stessa Palestina. Per non parlare di una Chiesa con a capo un Papa tedesco che non sa distinguere tra un campo di concentramento nazista e ciò che avviene oggi nella striscia di Gaza."
Per quanto riguarda le questioni nostrane Biscardini ha concluso: "I socialisti non possono che stigmatizzare con assoluta chiarezza la follia antisemita di una sedicente associazione di commercianti autonomi che invitano a boicottare a Roma negozi gestiti da ebrei e a sinistra le farneticanti dichiarazioni di Gianni Vattimo che propone agli occidentali di "procurarsi missili più efficaci dei qassam" per darli ai palestinesi di Hamas. I socialisti sono vicini alla comunità ebraica italiana."


Ogni giorno si allunga la lista di occasioni perse e di risse.
PD. LOCATELLI: IMPLOSIONE O SEPARAZIONE VA BENE PURCHÉ FACCIANO IN FRETTA
"Il Pd rischia l'implosione, come scrive Il Regno, o più semplicemente una banale separazione consensuale tra Margherita e Ds. Va tutto bene purché questa agonia abbia fine il più presto possibile".
È quanto afferma l'europarlamentare socialista del Ps Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale socialista delle donne.
"In caso contrario - continua la Locatelli - si aggraverà la condizione di minorità in cui si trova tutto il centrosinistra, socialisti compresi, conseguenza diretta della mancata soluzione della crisi di identità di un Pd 'senza passato e senza futuro' come scrive la rivista dei dehoniani.
Dall'Abruzzo a Napoli, dalla giustizia alla politica estera, ogni giorno si allunga la lista delle occasioni perse e delle risse interne e non potranno essere certo i commissari di Veltroni a risolvere la situazione.
Oggi, ad esempio, Rutelli si dice fiducioso che Veltroni riuscirà a trovare nelle prossime settimane 'una soluzione innovativa e intelligente per l'approdo del Pd nel Parlamento europeo' ma il problema non è tirare fuori un coniglio dal cappello bensì avviare un confronto serio e alla luce del giorno. Scelgano di aderire al Pse , come vorremmo noi socialisti - conclude l'esponente socialista - oppure a un altro gruppo esistente, ma ci risparmino l'ennesimo pateracchio che non convincerebbe nessuno né in Italia né in Europa".


SOLLAZZO: LA CRISI DEI PARTITI CONTENITORE: DOPO IL PD SARA' IL TURNO DEL PDL.

I nodi sono giunti finalmente al pettine - ha dichiarato Angelo Sollazzo, della Segreteria nazionale del Partito Socialista -.
Per oltre un decennio i novisti della politica e certa stampa convinta di poter decidere le sorti del governo della nazione, hanno tentato di convincerci che erano ormai superati i vecchi partiti politici,che certe ideologie erano pezzi d'antiquariato del secolo scorso e che ormai la politica volgeva al modello americano in cui le parole destra o sinistra non avevano più senso.
Tali soloni presuntuosi ed arroganti sono stati smentiti clamorosamente dalla crisi profonda che ha colpito proprio i loro protetti. E' bastata la crisi finanziaria internazionale e interna per riscoprire ricette del passato che, evidentemente, tanto male non erano.
L'aver voluto puntare sulla finanza creativa in luogo dell'industria che produce,sulla carta e non sul lavoro vero,ha portato l'economia mondiale a guardarsi indietro ed a pensare finalmente a dotare il mercato di regole e controlli per evitare che l'impalcatura del liberismo selvaggio crollasse del tutto portandoci alla rovina.
Allora c'è bisogno nei vari settori del salvataggio dello Stato,in particolare per le Banche e per il settore dell'auto, e ci si appresta con formule e nomi diversi ad inaugurare una nuova stagione delle partecipazioni statali. Insomma - ha osse3rvato il responsabile organizzativo del PS- dopo trent'anni si rispolverano le teorie di Riccardo Lombardo e dei socialisti.
Il PD è in crisi perché non ha identità politica, perchè le due anime che lo compongono sono inconciliabili, perchè non possono avere un riferimento europeo,perché vacillano su tutti i temi da quelli del lavoro a quelli dei diritti civili a quelli della politica estera. Insomma in disaccordo su tutto,senza progetto e senza leaderschip. Il botto non tarderà molto.
nfine- ha concluso Sollazzo- il cosiddetto Popolo della Libertà dovrà anch'esso affrontare gravi contraddizioni. I post-fascisti non vogliono lasciare ad altri la collocazione tipica di un partito di Destra, gli ex socialisti non vogliono trasformarsi in democristiani europei,gli exDC non possono vedersi usurpato il loro ruolo nel momento in cui il PDL sceglie il partito popolare europeo. Insomma senza identità,checché si dica, prima o poi i partiti si sfasciano e ciò non dipende da fattori esterni.

Alla festa provinciale di Viterbo presenti tra gli altri anche Labellarte e Battilocchio
CRISI. NENCINI: LA RICETTA DEI SOCIALISTI PARTE DAI COMUNI
Grande partecipazione alla festa provinciale dei socialisti di Viterbo che si è tenuta a Montefiascone. All'iniziativa, che è stata aperta dal Segretario Provinciale della Federazione viterbese, Aldo Filosa, si è discusso delle proposte del Ps contro la crisi economica che investe il territorio e delle iniziative da intraprendere in vista delle prossime amministrative di primavera. Al dibattito hanno partecipato tra gli altri Gerardo Labellarte, della Segreteria Nazionale, il segretario regionale Giancarlo Licari e quello romano Atlantide Di Tommaso, oltre a tanti amministratori e rappresentanti istituzionali e sindacali del territorio. Le conclusioni sono state affidate alle relazioni dell'eurodeputato Alessandro Battilocchio, che ha discusso delle prospettive del territorio e del partito in Europa, e del segretario nazionale Riccardo Nencini che ha parlato delle ricette socialiste per affrontare la crisi economica. "Leggo su alcuni quotidiani e periodici di influenza governativa - ha affermato Nencini nel suo intervento - che la crisi non esiste. Deve essere per questo motivo che il governo ha fatto ben poco per affrontare e risolvere i problemi delle famiglie italiane. E' ora di rimboccarsi le maniche e partire dalle amministrazioni locali con un reale e concreto piano anticrisi delle giunte comunali." Facendo affidamento a un "mix di investimenti pubblici e agevolazioni a investimenti privati" Nencini ha ricordato l'invito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano a un comportamento serio e responsabile a livello locale, e ha suggerito agli amministratori alcune linee di azione a sostegno del reddito dei cittadini. "L'elenco delle cose possibili subito - ha proseguito il segretario socialista - è semplice: interventi immediati nel settore delle manutenzioni e delle infrastrutture scolastiche e di servizio; incremento dei fondi per borse di studio, fondi per anziani per il pagamento delle utenze domestiche; fondi a vantaggio di studenti universitari per il contributo alle spese di trasporto, acquisto libri, tasse; interventi per la dilazione del pagamento dei mutui per l'acquisto della prima casa previo accordo-quadro tra amministrazione locale e istituto di credito; incentivi economici per imprese operanti nel commercio al minuto finalizzati a investimenti; variazione delle rette per nidi, materne, mense e trasporti scolastici; allargamento delle esenzioni sulle rette dei servizi educativi; accordi con istituti bancari per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi comunali attraverso anticipi su fatture".

MANIFESTO PSE. CEFISI: PROTEGGERE I POSTI DI LAVORO E IL POTERE D'ACQUISTO
Il numero di gennaio de Le Ragioni del Socialismo, pubblica un'ampia sintesi del Manifesto del PSE per le prossime elezioni europee, con commenti di Philip Cordery e di Luca Cefisi, che riportiamo qui di seguito.
Si è placata la geremiade sulla "crisi della socialdemocrazia", proclamata da una folla di dotti, medici e sapienti. Sì, globalizzazione e finanziarizzazione rampante del capitalismo avevano ridotto lo spazio per l'intervento statale, e quindi messo in crisi quella prassi consolidata, nota in Europa come socialdemocrazia (di teoria, nella socialdemocrazia, non ce n'è mai stata troppa: pace e giustizia sociale, e la sacrosanta convinzione che convenga bilanciare a favore della maggioranza i vantaggi che il mercato offre ai pochi detentori di capitale). Le diagnosi più funeste giungevano dalle cattedre dell'egemonìa ideologica neoliberale e neoconservatrice: proclamata la fine delle politiche sociali, della redistribuzione, della solidarietà, finanche di scuola e sanità pubbliche, una stucchevole retorica del merito ha esaltato i vari Lapo, tutti meritevolissimi per nascita, e criticato la pigrizia dei poveri, tutti rovinati dall'assistenzialismo statale. Era tornata in auge anche la guerra, in nome di un campo occidentale definito nella sua essenza dal libero mercato, con l'accessorio di una qualche democrazia politica. Questa sbornia di valori vittoriani sembra alla fine: perchè, essenzialmente, i banchieri di tutto il mondo hanno dovuto correre dai governi con il cappello in mano. Abbiamo uno strumento nella globalizzazione: l'Unione Europea. La collaborazione tra governi ha acchiappato il sistema bancario sull'orlo del baratro. Ora, la socialdemocrazia è qualcosa di più dello statalismo; se i Tremonti e i Sarkozy son già prontissimi a rimanere in sella passando al capitalismo assistito, il compito socialista è certo più ambizioso: imporre regole solide ai mercati, proteggere posti di lavoro e potere d'acquisto.
Occorrono politiche di riconversione ecologica lontane mille miglia dall'orizzonte di Berlusconi e Marcegaglia, occorre un'estensione mondiale dei diritti umani, sociali e sindacali (altro che Dio-Patria-Famiglia). La sinistra italiana appare, come d'uso, fuori tempo e fuori forma per la sfida: il partito democratico di Veltroni non esce dal suo provincialismo, tra nuovi dipietristi e vecchi democristiani, i radicali, dopo tanta transnazionalità, sono arruolati nel vecchio liberalismo europeo, i socialisti di nome e di fatto sono pochi ed emarginati: il rischio è che il messaggio, forte e innovativo, del Manifesto del PSE non giunga neppure alle orecchie degli elettori. E questo non sarebbe un male per i socialisti, ma per l'Italia


IL PARTITO
Giovani Socialisti: Congresso Nazionale il 31 gennaio a Salerno.
Proseguono in un clima propositivo e costruttivo i lavori di preparazione in vista del congresso nazionale dei Giovani Socialisti in programma a Salerno il prossimo 31 Gennaio.
Alla scadenza del termine per la presentazione dei documenti congressuali, è pervenuta alla commissione organizzativa un'unica mozione,collegata al candidato segretario Luigi Iorio e sottoscritta da un cospicuo numero di rappresentanti delle realtà locali.
Il testo della mozione e ulteriori info logistiche ed organizzative sono disponibili sul sito
www.giovanisocialisti.eu

Sul sito www.partitosocialista.it

Le elezioni europee:occasione decisiva per il Partito Socialista.
di Lanfranco Turci

Gaza. Ascoltare le ragioni dei protagonisti, senza pregiudiziali di sorta.
di Vincenzo Iacovissi

Hamas o Israele? (Hamas il vero nemico del popolo palestinese)
di Alessandro Zella

Anno 2009: come vivere la crisi.
di Giuseppe De Bortoli


E' consultabile, secondo le decisioni assunte nella recente Conferenza di organizzazione, la bozza di Statuto elaborata dalla apposita commissione nominata dal congresso di Montecatini.
Lo Statuto sarà approvato in via definitiva dal Consiglio Nazionale del 24/1
La bozza è stata approvata all'unanimità dalla commissione, salvo gli articoli 8, 12 e 20, per i quali vengono proposte due diverse formulazioni.
Chiunque voglia far pervenire osservazioni può inviarle a statuto@partitosocialista.it


HYDE PARK

DAL PROSSIMO 15 GENNAIO, ALL'INTERNO DEL SITO www.partitosocialista.it SARÀ A DISPOSIZIONE UNA LIBERA TRIBUNA VIRTUALE CHIAMATA HYDE PARK (IL PARCO DI LONDRA CELEBRE PER LO "SPEAKER'S CORNER") NELLA QUALE SARANNO INSERITI I VIDEOMESSAGGI DI TUTTI COLORO I QUALI INTENDONO DARE UN CONTRIBUTO AL DIBATTITO POLITICO ED ALLA VITA DEL PARTITO.
I VIDEOMESSAGGI, DI UNA DURATA NON SUPERIORE AI 2 MINUTI POTRANNO ESSERE INVIATI A redazione@partitosocialista.it. SI CONSIGLIA DI USARE UN GESTORE D'INVIO DI FILES SUPERIORI ALLA NORMALE CAPACITÀ DI UNA CASELLA POSTALE (ES. www.filemail.com)
SUI VIDEOMESSAGGI NON VERRÀ ESERCITATA ALCUNA CENSURA TUTTAVIA NON SARANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE MESSAGGI CON CONTENUTI OFFENSIVI.
I MESSAGGI SARANNO COLLOCATI ALL'INTERNO DEL CANALE YOUTUBE PARTITOSOCIALISTAPSE.



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