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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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giovedì 29 novembre 2012

Imu, aumenti assassini sulla prima casa. Le proposte dei Riformisti Siena per i primi mesi di mandato

 

Economia, ci vuole una svolta “culturale”Sì alla pubblicità sui ponteggi, via i vincoli sui fondi, rinnovabili ed edilizia dei privati cittadini

Il dibattito sulle primarie del centro sinistra delle ultime settimane sembra aver distolto l’attenzione su quanto ci sarà da fare per la città di Siena con la prossima amministrazione comunale. Negli ultimi giorni alcune vecchie proposte del Psi sono state rilanciate da altri e questo non può che far piacere a tutto il partito ed ai compagni che le avevano portate avanti. Anche queste saranno presenti nel programma del candidato sindaco dei Riformisti nelle primarie del centro sinistra. Dall’accorpamento di alcuni comuni più piccoli, soprattutto attraverso l’unione degli uffici comunali, fino al trasferimento della Pinacoteca al Santa Maria (dove dovranno entrare privati a gestire gli spazi), molti argomenti hanno trovato nuova linfa, che speriamo si trasformi in energia positiva trovando ampie convergenze nel nuovo consiglio comunale.
Ovviamente su tutto questo, a prescindere da chi lo proporrà, ci sarà l’appoggio del Psi-Riformisti. In questa fase ci preme anche parlare e proporre ancora idee, immediatamente “cantierabili” e realizzabili nei primi sei mesi di mandato, per dare una prima svolta all’economia della città di Siena, punto centrale del nostro programma. Idee peraltro già emerse nell’ultimo programma elettorale e nell’attività consiliare dei nostri rappresentanti. La città ha bisogno di una vera e propria rivoluzione culturale, che possa trovare sostanza in provvedimenti concreti, non demagogici, ma subito realizzabili.

Sviluppo economico
Come da tempo chiediamo a gran voce devono essere tolti i vincoli che attualmente rallentano o impediscono alle imprese ed ai privati di realizzare impianti a risparmio energetico come pannelli solari o fotovoltaici. Nelle prossime settimane saranno emanate le regole di una nuova grandissima fonte di finanziamento statale per le rinnovabili e Siena, tutte le imprese, non possono subire i clamorosi danni che potrebbero derivare dai ritardi causati da vincoli antistorici e fuori da ogni logica.
Ovviamente ci riferiamo alle zone fuori dal centro storico, dove gli impianti sui tetti non renderebbero peggiore il panorama, al limite in alcuni casi potrebbero solo migliorarlo. Basta pensare a viale Toselli, Massetana Romana, San Miniato, Scacciapensieri, Pietriccio e in generale tutte le aree non strettamente adiacenti alla cinta muraria o vicinissime a edifici a valore storico e culturale. Le imprese ed i cittadini potranno avere immediati benefici da tutto questo in termini economici e dunque concreti.

Attività produttive
Nelle prime sedute gli eletti del Psi-Riformisti chiederanno di togliere anche gli odiosi vincoli di destinazione d’uso a gran parte fondi del centro storico e della periferia che impediscono alle piccole attività commerciali o artigianali di nascere, al pari degli altri balzelli che scoraggiano chiunque ad aprire una nuova attività. Se un fondo ha i requisiti strutturali e igienico sanitari per poter ospitare un’attività, questa non può essere bloccata dal vincolo di destinazione commerciale, artigianale o di magazzino dell’immobile, che altrimenti, nella migliore delle ipotesi, rimarrà sfitto. Non è solo la crisi a scoraggiare a chi vuole fare impresa, ma anche una burocrazia spesso cieca.
E’ tempo di lasciare massima libertà a coloro vogliono fare impresa e di mettersi in gioco, senza essere bloccati sul nascere da vincoli e laccioli, che sono più “culturali” che di sostanza. A questo proposito con risorse interne il Comune potrebbe elaborare una tabella con i prezzi di affitto medi al metro quadro per categoria merceologica e per zone del territorio comunale. Sarebbe un’operazione semplice, da svolgere in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate che potrebbe contribuire ad un percorso di virtuosa trasparenza. Pensiamo anche all'adozione di un fondo immobiliare etico dedicato ai cosiddetti “affitti sociali”.
Alle attività di somministrazione esistenti deve essere concessa maggiore libertà e maggiori spazi nel poter mettere sedie e tavolini lungo le strade (ove non siano di intralcio al traffico ovviamente), togliendo i tanti vincoli che adesso sussistono, in particolare nei mesi estivi. Basta andare a vedere i centri storici delle più significative città d’arte europee per capire che tutto questo non solo è possibile, ma auspicabile e realizzabile in pochissimo tempo, se ci fosse la volontà.
Ma sarebbe così brutto un grande ristorante al Santa Maria con i tavoli in piazza del Duomo? Secondo noi no, perché porterebbe vita nella zona, lavoro e risorse aggiuntive da privati per alimentare tutta la struttura. Come fare? Basta guardare piazza San Marco a Venezia, ad esempio. Qualcuno deve smettere di pensare la proprietà privata o fare impresa (sperando di ottenere profitto) sia un peccato o una colpa. E’ tempo di una svolta culturale da questo punto di vista.


Abitazioni private
Chiederemo fin dalle prime sedute del consiglio comunale che riprenda forza uno degli ultimi atti della scorsa giunta relativo allo “svincolo” delle abitazioni acquistate in “edilizia convenzionata”. E’ sacrosanto che una volta pagato quanto ritenuto congruo dal Comune, ciascun cittadino possa vendere a prezzo di mercato la propria abitazione. Con le risorse derivanti da questo atto dovrà essere abbattuta l’Imu sulla prima casa. Gli aumenti degli ultimi mesi hanno portato ad un esborso fuori da ogni logica e da ogni senso. E’ necessario tornare ai livelli minimi previsti dalla legge, cancellando per il 2013 il salasso che i senesi subiranno in questo fine anno. Un altro provvedimento per la ripresa economica che presenteremo subito sarà la modifica della norma che impedisce a ciascun cittadino di costruire o ampliare i propri immobili, se sussistono le condizioni ambientali e paesaggistiche per poterlo fare.
Un ultimo atto immediatamente realizzabile riguarda i cantieri in tutto il comune di Siena, compreso il centro storico. Chiederemo che sia concesso ai cittadini ed alle aziende la possibilità di installare sulle coperture dei ponteggi messaggi pubblicitari, come avviene in ogni parte d’Italia, anche nel centro storico, senza esclusione di alcun metro della città.
Dobbiamo fare un passaggio culturale da questo punto di vista. Se c’è un metodo o un provvedimento per aiutare imprese e famiglie, questo deve essere preso, turandosi il naso se necessario. Per qualcuno sarà brutto vedere un cartellone pubblicitario su un ponteggio per il Corso o in viale Cavour? Pazienza, se tutto questo porterà risorse ai cittadini che potranno fare la ristrutturazione del tetto o di una facciata. E tutti sappiamo bene quanto ce ne sia bisogno oggi. La parte di spettanza comunale degli introiti dovrà essere destinata al welfare ed alla tutela delle fasce deboli della popolazione, prime vittime della gravissima crisi che sta colpendo Siena e l’Italia.

Leonardo Tafani
Segretario Comunale Psi Riformisti

lunedì 10 settembre 2012

Festa Nazionale Socialista 2012 a Perugia

Mercoledì 12 settembre prenderà il via la Festa Nazionale Socialista, che quest'anno si terrà al Parco dell'Arringatore di Pila a Perugia e si protrarrà fino al 16 settembre prossimo. Cinque giorni di dibattiti, confronti politici, intrattenimento, spettacoli, in cui si alterneranno i maggiori protagonisti della vita politica, economica, culturale del Paese.
Alla Festa Nazionale Socialista si toccheranno temi che più degli altri stanno a cuore all'Italia, come il lavoro, i diritti civili, giovani, fisco, merito, giustizia e il tema tornato attuale della trattativa Stato - mafia.

Perugia sarà anche il cantiere in cui progressisti, riformisti, socialisti e il mondo cattolico democratico, si potranno confrontare per preparare il terreno delle alleanze in vista delle prossime elezioni politiche e discutere dei programmi e degli interventi di cui il Paese ha bisogno. Saranno presenti il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, che venerdì 14 sarà intervistato dal direttore del Tg3, Bianca Berlinguer, in un faccia a faccia con il leader dei socialisti, il segretario Riccardo Nencini, che lo vedrà anche protagonista, insieme al Presidente Udc Pier Ferdinando Casini, di un confronto dal titolo "Popolari e Socialisti: per amore dell'Italia", moderato dal Direttore di Rai 1, Mauro Mazza, giovedì 13. Attesa anche la partecipazione del Leader di Sel, Nichi Vendola. Tra gli altri ospiti, il sottosegretario Gianfranco Polillo (ven 14), il Presidente Cnr, Luigi Nicolais (giov 13), il sottosegretario di Stato, Salvatore Mazzamuto (sab 15) , e poi ancora Susanna Camusso (merc 12), Stefano Caldoro (merc 12), Gennaro Migliore (giov 13) e Francesco Ferrara (ven 14) di Sel, Alessandro Cecchi Paone (merc 12), Andrea Orlando (giov 13), Mario Staderini (giov 13) , Nicola Latorre (ven 14), Agazio Loiero (sab 15), Enzo Carra (sab 15), Beppe Fioroni (ven 14), Luisa Todini (merc 12), Carlo Vizzini (ven 14) e molti altri ospiti.

E' previsto uno spazio gestito dai giovani: la padrona di casa, il segretario nazionale dei Giovani Socialisti, Claudia Bastianelli, intavolerà un dibattito sul merito e le opportunità delle nuove generazioni con i segretari nazionali giovanili dei maggiori partiti politici (sab 15).

La grande novità della Festa Socialista 2012 è lo spazio dedicato alle "Primarie delle Idee": il Psi ha voluto pensare ad uno strumento di partecipazione democratica che fosse vicino ai cittadini, i quali potranno esprimere, durante tutto il corso della festa, le proprie opinioni rispondendo ad un questionario in cui ognuno potrà portare il proprio contributo e dire come immaginano o vorrebbero l'Italia. I risultati saranno resi noti alla fine della festa, domenica 16 settembre.

Sul sito del Partito Socialista Italiano, www.partitosocialista.it è disponibile, oltre che il programma integrale della festa, la diretta streaming di tutti i dibattiti in corso a Perugia.
Sul sito del giornale socialista Avantionline (www.Avantionline.it) oltre alla diretta web, ci saranno gli approfondimenti e le interviste della redazione in uno spazio interamente dedicato alla festa.

Con Facebook e su Twitter, dal profilo del Segretario Nazionale @nencinipsi e quello del Psi, @PartSocialista, con l'hashtag #FestaSocialista, si può seguire la diretta ponendo delle domande ai relatori e intervenendo alle discussioni. Ci saranno spazi dedicati al tempo libero, librerie, stand, e buon cibo.Wi-fi free in tutta l'area festa.


giovedì 15 dicembre 2011

Siena, la storia socialista: il partito dei riformisti dal dopo guerra agli anni ’90


Tanti compagni del garofano insieme per ricostruire un percorso nato e mai interrotto da oltre cento anni.

“Il pensiero socialista e riformista è vivo più che mai ed in questa fase storica in cui sembra regnare l’assenza di valori e punti di riferimento partiti come il Psi tornano ad avere un ruolo centrale nell’elaborazione politica e culturale”. Semplici ma significative le parole del capogruppo del Psi-Riformisti Leonardo Tafani in apertura della presentazione del volume “Viaggio a Siena nel secolo scorso. Il Psi tra cronaca e storia”, il primo dei quaderni che ricostruisce la storia del partito del garofano dal dopoguerra agli anni ’90. “Nei prossimi mesi proseguirà l’opera, con la seconda parte che andrà ad analizzare gli ultimi venti anni dei socialisti nel nostro territorio”, ha proseguito Tafani. Alla presentazione non sono mancati nomi e persone storiche del Psi senese e la sala di Palazzo Patrizi ha stento ha contenuto tanti volti noti e meno noti che hanno caratterizzato la vita del partito a Siena. Significative le parole inviate dal sindaco Franco Ceccuzzi al Psi-Riformisti: “Mi pare azzeccata la scelta dei curatori di seguire come filo rosso dell’opera quello della memoria utilizzando gli strumenti dell’intervista e della testimonianza di chi, a Siena, ha dato e continua a dare corpo e voce alle idee socialiste anche all’interno delle istituzioni, esprimendo personalità di grande valore umano e politico. Memoria che si fa cronaca avvincente e racconto di una città, la nostra, cambiata e cresciuta anche grazie alle istanze riformiste avanzate dai socialisti. Un contributo che è ancora oggi prezioso e vivo, grazie alle idee e alle proposte di chi oggi è erede di una storia importante e protagonista della vita politica della città”. A vedere la sala piena e sentire i tanti commenti sulla necessità in Italia di un partito che sia legato al Partito Socialista Europeo e contestualmente ai territori, ha dato ai presenti la certezza che sia l’inizio di una nuovo percorso. Il quaderno ha voluto ripercorrere la storia socialista, una storia importante e piena di personalità di grande capacità amministrativa, una capacità dimostrata sempre con la determinazione di chi sa guardare oltre il presente e sa fare progetti per il futuro. Il Psi di Siena vuole rendere forti queste radici per i più giovani che non hanno vissuto quella storia, ma vuole soprattutto avere lo sguardo rivolto al futuro, per interpretare i cambiamenti radicali che il nostro paese dovrà affrontare, con senso di responsabilità e innovazione di cui dobbiamo farci carico per il bene delle generazioni del futuro.Unanimi i pareri positivi per l’opera realizzata da Serafina Baglioni, Michele Bonadio, Duccio Di Gaetano, Francesca Paoli e Lucia Pianigiani, che è stata presentato da Antonio Cardini, Mauro Barni e Pieraldo Ciucchi, la serata è stata moderata dal giornalista Michele Taddei. La pubblicazione è un vero e proprio viaggio nella memoria riformista senese, dove grazie anche a preziose immagini tanti compagni potranno rivedere un pezzo significativo della loro vita. Non mancano i ricordi dei compagni che hanno avuto incarichi di maggiori prestigio, come Sandro Pertini, Bruto Puccetti e Canzio Vannini, oppure lo stesso Mauro Barni, visibilmente emozionato per il suo “ritorno a casa”, anche se non era mai uscito dalla stessa, al pari della presenza socialista nella città e nella provincia di Siena, sempre forte e significativa negli ultimi cento anni. Il libro è stato editato da Pascal Editrice ed è stato stampato dall’Industria Grafica Pistolesi.

sabato 10 settembre 2011

Lettera aperta ai direttori dei giornali : raccontate la verità su Lavitola e L'Avanti

Una lettera, aperta e indignata, ai direttori di giornali e tv "perché raccontino la verità sulla vicenda dell'Avanti". A scriverla Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari che vedono al centro Valter Lavitola."Paghiamo colpe che non sono di nessuno dei nostri padri - scrive Nencini - ma di un millantatore che ha pensato, mettendo una L ed un apostrofo, di entrare nel pantheon dei direttori del più antico giornale della sinistra italiana. Assieme a Costa, Nenni, Pertini, Lombardi. Fin dalla mia elezione a segretario del PSI, nell'estate del 2008, ho lavorato con impegno per restituire ai socialisti un pezzo importante della loro identità, riportando in vita sia l'*Avanti! *(senza articolo, come è sempre stato, ed in edizione settimanale) che Mondoperaio. In questo difficile percorso mi sono imbattuto nel binario parallelo sul quale Lavitola e i suoi hanno scorrazzato per quasi due decenni con scaltrezza e con una condotta da pirati abbondantemente ripagata dal finanziamento pubblico all'editoria. Ne sono esempio gli oltre due milioni e mezzo di euro ottenuti nel 2009. Continuerò a lottare in ogni sede - conclude Nencini - e con ogni strumento a mia disposizione perché venga resa verità e giustizia".

giovedì 16 giugno 2011

Serve il riformismo

di Riccardo Nencini

Il risultato numerico alla luce delle precedenti consultazioni, tutte fallite, e per i ripetuti e fallosi tentativi del Governo di affossare i quesiti, è straordinario, ma quello politico è eclatante e rafforza la mezza rivoluzione iniziata con il voto amministrativo di neppure un mese fa. Senza quel voto, il quorum non sarebbe stato raggiunto. I quattro quesiti nascondevano, e dall’inizio una questione puramente politica, - quello sul legittimo impedimento e quello sul nucleare – e intendevano promuoverla ben oltre il significato referendario. Ma senza Napoli, Milano, Cagliari, Trieste e Novara, senza l’annunciata fine della missione berlusconiana, la questione politica sarebbe rimasta sullo sfondo, cornice di un’opera di autore noto. Chi dunque sostiene che i referendum vanno giudicati secondo parametri apolitici sbaglia grandemente (solo in piccola parte ha ragione). Tra i quattro sì, sacrosanti, quello sul legittimo impedimento, è quello che meriterebbe subito una più attenta riflessione. La giustizia in Italia è drammaticamente lenta, e nel caso in cui l’indagato sia un esponente di governo questo costituisce un danno oggettivo per la persona e per la funzione che espleta. Se è vero che le norme salva-premier hanno fatto diventare intollerabile il rapporto tra potere politico e giustizia, è non meno vero che il problema potrebbe riproporsi in futuro, anche se non nei termini malati che ci ha imposto Berlusconi. Allora invece di ricercare impossibili salvacondotti, perché non immaginare una giustizia più veloce per i vertici del governo come ha suggerito anche l’ex ministro e ora governatore leghista Zaia a urne aperte? In attesa di una vera riforma non sarebbe male una soluzione che garantisse una giustizia uguale per tutti, ma anche capace di aiutare l’Italia a funzionare meglio.

Un’ultima riflessione sul futuro che ci attende. Che succederà da oggi ai prossimi mesi ?

Si fronteggeranno due fenomeni. Il primo, il protagonismo soggettivista, inverato di pratiche demagogiche e populiste, mostrerà sempre più la corda. Sobrietà e responsabilità riprenderanno il loro posto e, con loro, la politica e forse anche i partiti. Il secondo, il superamento di questo lungo ciclo non avverrà repentinamente, hic et nunc; vi saranno scosse di assestamento del tutto naturali e l’attenzione politica verrà catturata soprattutto da due fattori. Il centro-destra italiano, a differenza da molte destre europee, ha saputo ‘costituzionalizzare’ gli estremismi. Nella sua azione di rilancio questo è un vantaggio. Lo svantaggio è dato dal comportamento del suo leader, destinato a restare nonostante tutto. Quanto accadrà nei due schieramenti segnerà il tempo prossimo venturo. Nel centro-sinistra italiano è ancora troppo marcato il deficit di riformismo. Se resta così, il futuro potrebbe essere meno propizio del presente amministrativo-referendario.
L’Italia non ha bisogno di coalizioni “carriste”, ma di riformismo al governo: solo così la mezza rivoluzione di questa primavera non resterà incompiuta.

giovedì 9 giugno 2011

RICCARDO NENCINI: QUATTRO SI E QUATTRO FIRME PER CAMBIARE L'ITALIA

"Domenica 12 e lunedì 13 giugno le elettrici e gli elettori italiani sono chiamati alle urne per rispondere a quattro quesiti referendari che possono rappresentare, con il raggiungimento del quorum e la vittoria dei Sì, un ulteriore avviso di sfratto, dopo il chiaro segnale venuto dalle recenti elezioni amministrative, per il governo Berlusconi e la precaria maggioranza parlamentare che ancora lo sostiene.

I socialisti invitano dunque a recarsi ai seggi e a votare quattro SI.

I temi oggetto del referendum sono infatti da anni al centro delle nostre battaglie. In particolare è necessario sventare il tentativo del governo volto a perseguire una politica energetica basata sulla costruzione di nuove centrali nucleari, tema già sollevato nel 1987 dal Psi che fu tra i promotori di un analogo e vittorioso referendum, garantire che la giustizia sia davvero uguale per tutti, cancellando l'iniqua legge sul legittimo impedimento e rendere l'acqua un bene fruibile per tutti i cittadini pur nella consapevolezza che, su questa questione, occorrerà adottare interventi legislativi atti ad evitare che il monopolio delle aziende pubbliche sia assoluto non essendoci imprese collocate sul mercato che potrebbero invece favorire maggiore efficienza delle reti idriche con un costante monitoraggio e manutenzione degli impianti e, in virtù della concorrenza, ad un costo più basso per i cittadini. Sarà inoltre necessario modificare l'attuale normativa che, in tema di gestione dell' acqua, consente ai comuni di ricoprire la doppia veste di controllori e controllati. L'occasione data della consultazione referendaria dimostra una volta di più quanto sia indispensabile cambiare l'Italia.
Muovendo da codesta convinzione abbiamo proposto all'attenzione dei cittadini quattro petizioni popolari per modificare l'attuale legge elettorale, cambiare il finanziamento pubblico ai partiti, per istituire una tassa equa sulle transazioni finanziarie e per innovare la legislazione sul lavoro, allo scopo di eliminare la precarietà e dare parità vera a uomini e donne. Prosegue in tutta Italia la raccolta firme già avviata. Chiediamo ai cittadini di aderire apponendo una firma su ciascuna delle petizioni.Lo potranno fare recandosi presso i gazebo che i socialisti allestiscono in tutti i capoluoghi di provincia."

giovedì 2 giugno 2011

Intervento personale di Pieraldo Ciucchi (PSI Toscana)

“I promotori dei due referendum sull’acqua chiedono agli elettori un voto contro la privatizzazione dell’acqua. E’ una richiesta infondata pretestuosa e ingannevole. Non c’è in Italia nessuna legge che privatizza l’acqua e nessuna forza politica intende proporla. L’acqua è e resta un bene pubblico, demaniale, come pubblica è e resta la proprietà delle reti e degli impianti idrici: per questo voto due NO sui quesiti referendari sull'acqua. Gli amministratori pubblici fiorentini e toscani sanno bene quale disastro per i bilanci e gli assetti organizzativi dei loro comuni rappresenterebbe un successo dei referendum. Le donne e gli uomini di sinistra votino NO per dire no ad una sinistra conservatrice e demagoga e far prevalere finalmente una sinistra innovativa, riformista e di governo”. Lo ha detto Pieraldo Ciucchi, consigliere regionale del PSI, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Firenze per dichiarare il suo voto, a titolo personale, “Per 2 no ai referendum sull'acqua”.“La legge di cui con i referendum si vogliono abrogare due articoli – ha spiegato Ciucchi – stabilisce che alla gestione dei servizi di raccolta, conservazione, depurazione, distribuzione dell’acqua possano partecipare capitali, tecnologie, competenze di società industriali specializzate nel settore, servizi che in caso di vittoria dei sì sarebbero gestiti direttamente ed esclusivamente dai comuni singoli o associati. La procedura della gara, che i referendari vogliono abolire, ha l’evidente obiettivo di introdurre criteri di trasparenza, di concorrenza, di efficienza e di economicità che la gestione diretta non è in grado di assicurare. Dato che gli investimenti necessari per adeguare acquedotti, fognature e depuratori sono calcolati a oltre 60 miliardi di euro – prosegue - escludere, come propongono i referendari, che una parte di tali risorse possa derivare da investimenti privati appare come una pura bestialità”.
Secondo Ciucchi, la gestione dei servizi idrici da parte di società per azioni “potrà consentire finalmente trasparenza sul costo effettivo dell’acqua, incentivo a non sprecarla, equità sociale nel pagarla”. “Con la gestione pubblica infatti – spiega ancora - una parte del costo è pagato dal consumatore e una parte grava sulla fiscalità generale (oltre la parte che storicamente è andata ad alimentare l’abnorme debito pubblico italiano). Ne consegue che nessuno sa cosa paga davvero per avere l’acqua al rubinetto di casa o dell’azienda, che chi ne consuma di più vede pagato una parte del proprio abuso o spreco dalla totalità dei cittadini contribuenti, che chi risparmia con comportamenti ambientalmente corretti viene solo in parte premiato con bollette più contenute. L’acqua è destinata a costare sempre di più perché nel futuro sarà un bene sempre più scarso e di sempre più difficile e costoso reperimento. Essenziale sarà che il costo sia pagato in modo chiaro ed equo, di più chi ne consuma di più, e che altrettanto chiari siano i criteri che assicurino alle fasce sociali più deboli l’esenzione o la riduzione delle tariffe”.
Una legge, quella attuale, che poteva essere anche migliore e potrà essere migliorata in futuro (in particolare per la parte fondamentale relativa alle autorità di regolazione, di controllo e di tutela dell’utenza), ma che rappresenta comunque “un primo punto di approdo di un lungo percorso normativo che sia in Italia sia in Europa ha visto le forze del centrosinistra italiano protagoniste attive e determinanti” e che ora rischiano di spararsi sui piedi.